Venerdì, 24 Gennaio 2014 11:01

Tempo di imparare

Scritto da 

parrelladi Giusi Alessandra Falco

Forse è che, quando si diventa genitori, proprio allora inizia il Tempo di imparare. È così che Valeria Parrella ha intitolato il suo ultimo romanzo (Einaudi, 2014), in cui racconta il percorso di una madre

e di un figlio, che, al mattino, si accompagnano a scuola, senza troppo sapere chi è, davvero, a stringere la mano e a tenere d'occhio le strisce pedonali, o il corrimano delle scale.
Nella vita dei protagonisti di Tempo di imparare, la quotidianità assume ritmi inattesi e si riempie di città sconosciute, di disegni dai colori improbabili e di termini complicati per dire il nome di un handicap, per definire la direzione di un'intelligenza che si discosta da quella ordinaria. Per la Parrella, l'handicap del bambino diventa solo un pretesto per creare storie nuove, per inventarsi armature fantasiose che proteggano dal mondo, e la difficoltà nel pronunciare quelle parole che fanno paura, può persino trasformarsi in una possibilità: quella di scomporre le parole e di crearne di nuove, con le lettere sparse sul pavimento.
È di questa mancanza, di questa difficoltà che si nutre la scrittura della Parrella, che, nel corso del romanzo, rincorre visioni e giochi di parole, e tende alla ricerca di un ritmo nuovo come a voler limare la scrittura stessa, già ricca di suoni e di parole dimenticati, cui l'autrice restituisce la vita.
Tra la paura di non farsi capire e la difficoltà del senso di esclusione dal mondo, madre e figlio affrontano le piccole battaglie ordinarie, Insieme, imparano a chiamare per nome le cose e i sentimenti, e trovano rifugio nell'amore che li unisce, che li rende voce e corpo di una stessa esigenza: quella di vivere, per intero, e di ricomporre i frammenti del sé che la vita, talvolta, disperde nel mondo.

Valeria Parrella, Tempo di imparare, Torino, Einaudi, 2014

 

Ultima modifica il Venerdì, 24 Gennaio 2014 11:32