Martedì, 21 Gennaio 2020 10:33

Galerie Prix Murat 2019

Retrouvez toutes les photos de la 10ème édition du Prix Murat.
De la présentation des romans en octobre 2018 à la remise du prix en octobre 2020.
Une année de travail en images!
Rai 3 - 22.10.19
 
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Martedì, 21 Gennaio 2020 09:24

AdolescenceS

En librarie le volume AdolescenceS, publié sous la direction de Marie Thérèse Jacquet dans la collection Ultracontemporanea chez Quodlibet.

 Retrouvez toutes les informations sur la journée d'études Adolescences méditerranéennes qui a eu lieu à l'Université de Bari le 3 avril 2019.

 Adolescences - affiche journée 

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Discours du Prof. Matteo Majorano lors de la cérémonie d'attribution du PRIX MURAT 2019. 

La letteratura, tra storia e libertà

 

Pubblicato in Focus
Venerdì, 25 Ottobre 2019 18:05

Dossier de presse Prix Murat 2019

Retrouvez le dossier de presse complet du Prix Murat 2019
Rai 3 - 22.10.19
 
Pubblicato in Prix Murat 2019
Venerdì, 25 Ottobre 2019 10:20

Dossier de presse Prix Murat 2019

Retrouvez le dossier de presse complet du Prix Murat 2019
Rai 3 - 22.10.19
 
Pubblicato in Focus
Mercoledì, 23 Ottobre 2019 13:34

Photos de la remise du Prix Murat 2019

Retrouvez les PHOTOS de la remise du PRIX MURAT 2019

IMG 20191021 100414

Aliona Gloukhova, Dans l'eau je suis chez moi

 

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Venerdì, 13 Settembre 2019 08:26

Premiazione Premio Murat 2019

Murat 2019 - Octobre - Home Page site

  

10a Edizione Premio Murat. Università di Bari. Un romanzo francese per l'Italia

Bari, 21 ottobre 2019

 

Lunedì 21 ottobre alle ore 9.30, presso il cinema-teatro AncheCinema, in occasione della 10a edizione del “Prix Murat. Università di Bari. Un romanzo francese per l'Italia, si terrà la premiazione della scrittrice Aliona Gloukhova, con il romanzo Dans l'eau je suis chez moi (Verticales, 2018). Il Premio che coinvolge gli studenti di lingua francese dell’Università di Bari e quelli di ben 32 scuole delle province di Bari, Bat, Brindisi, Foggia, Taranto e Matera, mira a consolidare l'attenzione per la lettura, l'interesse per la letteratura e l'apertura verso la cultura più specificamente francese.

 

Nata a Minsk (Bielorussia) nel 1984, l'autrice ha studiato Arti visive all'Università di San Pietroburgo prima di lavorare come traduttrice, insegnante e organizzatrice di eventi culturali. Nel 2015, ottiene un Master in creazione letteraria all'Università Paris-8 e si trasferisce in Francia dove risiede tuttora. Il romanzo premiato è la sua opera prima e rientra nel filone dell'autofiction. Aliona aveva 11 anni quando, nel novembre 1995, suo padre scompare nel naufragio di un veliero al largo della costa turca. Poiché il suo corpo non è mai stato ritrovato, il lutto è impossibile. L'acqua diventa, allora, il motore di questa scrittura che racconta l'assenza, tracciando il ritratto di quest'uomo sfuggente. A sua figlia, di fatto, non restano che supposizioni e chimere da condividere con i lettori.

 

Interverranno il Magnifico Rettore, Prof. Stefano Bronzini, il Prof. Antonio Uricchio, Direttivo ANVUR, il Prof. Matteo Majorano, fondatore del Premio, la Prof.ssa Marie Thérèse Jacquet, coordinatrice dell'evento insieme al GREC, la scrittrice e l'editore Yves Pagès delle Edizioni Verticales. 

 

Sarà eseguita per l'occasione, in prima nazionale, "Keep going on", composizione audio-video di Star80.

 

Collegati a questa edizione del Premio Murat, due incontri con la scrittrice. Martedì 22 ottobre, alle ore 10.30, al Palazzo Tupputi di Bisceglie, terrà la conferenza L'écriture chez moi. Le français d’Aliona Gloukhova e un atelier di scrittura, cui parteciperanno gli studenti dell'Istituto Dell'Olio, coordinati dal Prof. Vincenzo di Noia e da alcuni membri del GREC. Mercoledì 23 ottobre, incontrerà gli studenti di Lingue per un seminario su Une écriture venue d'ailleurs, alle ore 9.50.

 

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Murat 2019 - Mai - Photos- 89

 

La letteratura, tra storia e libertà


Il Prix Murat è un'iniziativa frutto del rapporto tra un piccolo gruppo di studiosi e molti, sempre più numerosi, lettori-studenti dell'Università e delle Scuole, portata avanti insieme ai loro coraggiosi insegnanti. Il Grec, questo piccolo gruppo di persone, che opera da venti anni, appare fortemente motivato e ha un obiettivo preciso: suscitare il dibattito sul romanzo contemporaneo. I giurati-lettori del Murat esprimono la volontà di partecipare ad un'esperienza, in autonomia di giudizio, ad un dibattito sulla letteratura, dove possono controllare ciò che avviene e affermare liberamente le loro scelte.

L'atto della lettura, quando non viene imposto come un atto obbligatorio, quando è libero, crea legami, diventa sociale, individuale e plurale. Insegna a scegliere ed esercitare una scelta rappresenta un momento fondamentale nella maturazione di una persona perché è un gesto di responsabilità, con cui ciascuno opera una selezione secondo una logica di merito. Ciascuno indica quello che, a suo avviso, gli sembra il meglio. Tutti i passi fatti per ogni edizione del Prix Murat comportano delle scelte: il Grec sceglie tra un centinaio di romanzi la terna da presentare ai giuratilettori e compie questa selezione in assoluta libertà, senza pregiudizi e senza condizionamenti. Il Prix Murat unisce generazioni diverse: la scelta degli «anziani», il Grec, e la scelta dei «giovani», i lettori. I lettoristudenti leggono e votano liberamente, senza subire influenze esterne. La libertà dei lettori-giurati costituisce un elemento positivo. Il Prix Murat realizza, dunque, una specie di «sondaggio del gusto» di giovani lettori, dando luogo ad un test degli interessi letterari, e in alcuni casi fornisce indicazioni agli editori, scoprendo autori francesi, addirittura prima che si affermino in Francia.

Il Murat si estende sempre a nuove scuole: oggi riuniamo studenti (e professori) di tutte le province pugliesi. Un innegabile successo. Diverse Università hanno cercato di imitare il Prix Murat senza riuscirci. I tentativi fatti altrove sono falliti : occorre troppo lavoro e un'organizzazione di ferro : così gli aspiranti imitatori hanno dovuto desistere. Il Murat oggi rappresenta qualcosa in più di ciò che aveva rappresentato fino alla scorsa edizione: Il Murat ci sembra oggi un atto di resistenza contro l'ignoranza dilagante. L'ignoranza è diventata un'arma politica per sottomettere l'intelligenza e la conoscenza. L'ignoranza oggi non ha più vergogna di mostrarsi in piena luce. Se oggi gli ignoranti sono molti, perché dovrebbero nascondersi? Mai in passato agli incolti era capitata una stagione più propizia. Andiamo a comandare è la loro parola d'ordine. L'ignoranza, che invece è positiva quando ha coscienza di sé e dei suoi limiti, quando decide di conoscere ciò che non si conosce, oggi si presenta solo come la nuova barbarie. Oggi l'ignoranza detiene il potere e noi a questa ignoranza ci opponiamo e resistiamo.

Oscar Wilde scriveva nel secolo scorso «Volgarità e stupidità sono vivacissime nel mondo moderno». Figuriamo cosa può accadere oggi che a volgarità e stupidità si aggiunge un'incommensurabile ignoranza. Il Murat è qui oggi una piccola forma di resistenza, di cui noi tutti siamo responsabili e protagonisti.

Ora veniamo a due parole che vorremmo fossero i nostri punti di riferimento comune, Storia e Libertà. Vediamo la Storia: se riflettiamo un attimo e pensiamo alla storia che conosciamo, quando la conosciamo e se ce la fanno conoscere (ho i miei dubbi che ce la vogliano far conoscere), la storia degli atti umani nel corso dei secoli è un lungo elenco di atti violenti e sanguinari, la storia dell'uomo è scandita dalle guerre, con il loro corollario di morti: un tentativo continuo di sottomissione sulla base della forza militare. Per l'ultima guerra mondiale si contano 50 - 60 milioni di morti, gli storici non sono d'accordo sulle cifre, si parla di centinaia di città rase al suolo in Europa e non solo, di deportazioni e di campi di concentramento, di eccidi di massa contro i civili. Un filosofo, Hegel, che dovremmo tornare a leggere con attenzione per la sua capacità di riflessione (non si tratta, come immaginano alcuni, di un filosofo « difficile ») nelle Lezioni sulla filosofia della storia parlava in questi termini della storia: «Geschicte Als Schlactbank», la storia come banco da macellaio. Subito dopo aveva aggiunto «La storia non è il terreno della felicità». Di citazioni sulla storia se ne potrebbero fare molte altre, ma limitiamoci a queste. Prendiamo atto che la storia non è percorso privo di ostacoli, non esiste un progresso continuo, anzi tutt'altro: le vicende umane sono spesso reversibili e il confine tra il bene e il male viene spesso occultato. L'altro termine è Libertà. Alla storia si contrappone la libertà, quella individuale e quella collettiva, ma soprattutto quella individuale. Per comprendere la libertà cominciamo con il riferimento a quella che è la costituzione per tutti noi abitanti del pianeta. La costituzione dell'umanità si chiama Carta dei Diritti dell'uomo e del cittadino e nasce nel corso della Rivoluzione francese. In essa si dichiara che «la libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce agli altri». La libertà è importante per tutti noi perché, come diceva Montesquieu, «La libertà è quel bene che ti fa godere di ogni altro bene». Sartre, per parte sua, nell'Esistenzialismo è un umanesimo, sosteneva che « Gli atti degli uomini in buona fede hanno come ultimo significato la ricerca della libertà in quanto tale ».

Veniamo alla Letteratura. La letteratura, scrive Kamel Daoud in Zabor o i Salmi, la traduzione è mia perché è un volume da poco apparso in Francia, «è l'unico stratagemma contro la morte. La scrittura è stata inventata per fissare la memoria... Se non si vuole dimenticare è perché in un certo senso non si vuole veder morire intorno a sé». Dunque, tra Storia come è stata finora, e la letteratura come è sempre stata, noi scegliamo la letteratura, non perché rifiutiamo la Storia ma perché la letteratura è uno strumento che permette di trasformare anche la storia e di ridurre il coefficiente di morte che la storia porta con sé». In un romanzo recente di una scrittrice che merita la nostra attenzione, Rachel Kushner, Mars Room, si legge: «La letteratura è arte, irriducibile a un messaggio e per questo è politica». In altri termini gli slogan passano, la letteratura, la scrittura resta. E poi con la letteratura, lasciatemelo dire, ed è la cosa più importante che posso dirvi, con un romanzo tra le mani, come dice una canzone, «you'll never walk alone» (Gerry and the Pacemakers, gruppo di spalla dei Beatles dal 1959 al 1966).

Matteo Majorano

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