Martedì, 05 Novembre 2013 05:00

In perfetto squilibrio

Scritto da 

alidi Giusi Alessandra Falco

A volte, soltanto a volte, capita di trovare squilibri perfettamente riusciti.

Come quelle torte un po' sbilenche eppure deliziose, come certe voci un po' stonate che fanno la storia della canzone.

Può succedere la stessa cosa anche nei rapporti, come in quello tra i due protagonisti del romanzo Le marché d'Aligre, uscito quest'anno per la casa editrice Grasset. Sono amici, condividono le stesse passioni, si ascoltano e si accompagnano, creando una sorta di legame famigliare invisibile, tra loro. Eppure, quarant'anni di differenza li separano, e l'uno rappresenta per l'altra uno spazio affettivo privo di malintesi, aperto ai giochi di ruolo e incline alla trasformazione, nel tempo.

Con una scrittura veloce, che alterna il dialogo alla prima persona di un diario, o di una autobiografia sussurrata appena, l'autore, Jacques Tournier, mostra al lettore la fragilità e insieme la forza dei rapporti umani. In questo modo, riesce a spiegare bene che l'equilibrio, talvolta, sta nell'imperfezione, nello scambio tra due persone che non si completano, ma che, piuttosto, si offrono nella loro semplicità, si incontrano in qualche punto, restano l'una accanto all'altra – non di fronte – per seguirne i passi, senza intralciarli.

Le marché d'Aligre spiega che le parole non sono sempre i mattoni di una storia, e che si possono costruire pagine da raccontare comunicando con ciò che si fa, col tempo condiviso, con gli sguardi laterali. E, con le sue poche pagine – una settantina appena – racconta una storia breve, ma capace di cambiare il corso di intere esistenze.

aligre

Jacques Tournier, Le marché d'Aligre, Paris, Grasset, 2013.

 

 

Ultima modifica il Martedì, 05 Novembre 2013 08:13