Tradurre

Tradurre (4)

 B.A. GRAPHIS. TRADURRE.

Tradurre è la collana del Dipartimento di Lingue e Letterature Romanze e Mediterranee dell’Università di Bari, dedicata al “tradurre” nei suoi molteplici aspetti. Accoglie traduzioni da lingua ed epoche diverse – accompagnate o meno da testi in lingua originale – e offre strumenti e prospettive d’analisi. La collana inoltre è aperta alla sperimentazione informatica, in un’ottica di rinnovamento della ricerca.

Direttore di collana : Marie Thérèse Jacquet

Comitato scientifico: Mirella Conenna, Giovanni Dotoli, Paride Impiombato-Andreani, Paolo Pintacuda, Fernanda Toriello

Mercoledì, 18 Luglio 2018 13:34

Marie NDiaye, Niente di umano

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MARIE NDIAYE, NIENTE DI UMANO.

Con testo originale a fronte.

Introduzione e traduzione di Ida Porfido.

Tradurre. Edizioni B.A. Graphis, 2009.
 

ISBN 978-88-7581-134-1
 

 

Niente di umano è un’opera composta in occasione della quinta edizione del Festival Temps des Paroles, organizzato nel 2004 intorno al tema dei “fantasmi”. Due donne, Bella e Djamila, desiderano con forza lo stesso appartamento. Un tempo erano molto vicine, persino amiche. Ma una era ricca, l’altra no. Il passato, uno dei fantasmi dell’opera, impone il perseguimento di una rivincita. Così le due protagoniste si dilaniano sotto gli occhi di un uomo, Ignace, e le parole escono loro di bocca in maniera disordinata, delirante, misteriosa. E poi c’è la presenza di una strana bambina, la figlia di Djamila, “una piuma”, “un sospiro”, una corrente d’aria gelida, l’incarnazione di una tenera infanzia o di una cattiva coscienza...


Marie NDiaye è autrice di romanzi, racconti, opere teatrali e libri per ragazzi. Ha cominciato a scrivere molto presto e, a soli diciassette anni, ha pubblicato il suo primo romanzo, Quant au riche avenir, riscuotendo i consensi della critica. Tuttavia, è con Rosie Carpe, del 2001, che ha ottenuto un ampio e indiscusso succeso, tanto da aggiudicarsi il Prix Femina.
Benché considerata un’autrice di opere in prosa, Marie NDiaye ha scritto anche numerosi testi teatrali, tra cui Papa doit manger, nel 2003, che ormai figura nel repertorio della Comédie Française. Nel 2009 ha vinto il premio Goncourt.

Mercoledì, 18 Luglio 2018 13:28

Olivier Cadiot, Fairy Queen

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OLIVIER CADIOT, FAIRY QUEEN.

Con testo originale a fronte.

Traduzione di Ida Porfido.

Tradurre. Edizioni B.A. Graphis, 2008.
 

ISBN 978-88-7581-112-9
 

 

Fairy queen è un’opera ambientata nella casa parigina dove, tra la prima e la seconda guerra mondiale, la scrittrice americana Gertrude Stein ha vissuto con Alice Toklas, compagna e segretaria tuttofare. Narra di una giovane artista che viene invitata a pranzo dalla papessa dell’avanguardia europea e si esibisce davanti ai suoi illustri ospiti.
Frugando nell’intimità delle sue celebri donne, e divertendosi a mostrarci una Stein tanto pronta a lanciarsi in brillanti disquisizioni estetiche quanto a stramazzare al suolo completamente ubriaca, l’autore invita il pubblico a partecipare a un’avventura umana e intellettuale tra le più straordinarie del Novecento.
 

Olivier Cadiot è una figura orginale di poeta, drammaturgo, romanziere e critico contemporaneo. Indagando con acume i legami tra passato e presente, sin dai suoi esordi ha saputo immaginare una serie di storie e personnagi (tra cui il ricorrente Robinson Crusoe) che sembrano trovare nel palcoscenico il luogo più adatto per dispiegare la loro energia propulsiva. La questione della velocità, con il suo doppio regime di accelerazione e decelerazione, infatti, è al centro del suo lavoro di ricerca, insieme all’oralità, che rende la sua lingua inconfondibile, di volta in volta lirica e iperrealista, irresistibilmente ludica e audace.

Mercoledì, 18 Luglio 2018 13:16

Jöel Pommerat, Questo figlio

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JÖEL POMMERAT, QUESTO FIGLIO

Con testo originale a fronte.

Traduzione di Ida Porfido.

Tradurre. Edizioni B.A. Graphis, 2009.
 

ISBN 978-88-7581-081-8
 

 

Questio figlio è il risultato di un progetto commissionato a Joël Pommerat della Caisse d’allocations familiales, dipartimento del Calvados. Con il titolo Qu’est-ce qu’on a fait?, lo spettacolo ha debuttato l’8 gennaio 2003 a Hérouville-Saint-Clair, al Centre dramatique national de Normandie, con la regia dello stesso Pommerat.


Joël Pommerat è autore e regista. Nel 1990 fonda la Compagnie Louis Bouillard e inizia a presentare i suoi spettacoli nel teatro parigino de la Main d’Or. Col tempo una vera e propia rete di sostegno cresce intorno alla compagnia e consente l’allestimento della trilogia Pôles, Treize étroites têtes e Mon ami e, successivamente, di Grâce à mes yeux, Qu’est-ce qu’on a fait?, Au monde, Le petit chaperon rouge, D’une seule main, Les marchands, Cet enfant. Riconosciuta come una tra le realtà più significative del teatro contemporaneo francese, dal 2000 la compagnia riceve diversi contributi per l’attività che svolge in campo drammaturgico, mentre dal 2003 i testi di Pommerat vengono regolarmente pubblicati dell’editore francese Actes Sud-Papiers.

Mercoledì, 18 Luglio 2018 13:07

Pauline Sales, L'infusione

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PAULINE SALES, L’INFUSIONE. 

Con testo originale a fronte.

Traduzione di Ida Porfido.

Tradurre. Edizioni B.A. Graphis, 2006.
 

ISBN 88-7581-060-5
 

 

L’infusione di Pauline Sales è un atto unico, privo di scene o di sequenze interne, basato su una strana, talvolta inquietante triangolazione tra esseri umani e dimensioni esistenziali. Una sera marito e moglie hanno una dicussione nel salotto di casa. L’intervento di un terzo personaggio li aiuta a spezzare il circolo vizioso dei loro rapporti e ad affrontare le conseguenze di un evento ineluttabile. I pochi oggetti in scena sottolineano il fluire del tempo e le trasformazioni in atto: un telefono che squilla ripetutamente, una tazza di tisana che passa di mano in mano, una sigaretta accesa e lasciata a metà. Di volta in volta dolenti, irati, dubbiosi o affranti, i protagonisti di quest’opera sembrano creature fantomatiche, irreali, colte nell’istante in cui varcano quel labile confine che separa la concretezza della vita dall’annientamento della morte.


Pauline Sales è attrice e autrice di teatro. La sua prima opera, Dépannage, è stata realizzata per il Festival de Blaye nell’agosto 1999 con la regia di Laurent Laffargue. Nell 2000 ha scritto per il Royal Court Theatre di Londra Il aurait suffi que tu sois mon frère, presentata a marzo 2002. La Bosse, Cake e Le Groenland sono state oggetto di letture pubbliche e messe in scena rispettivamente nel 2000, 2002 e 2004. L’infusion (2004) e Désertion (2005) sono state scritte perla Comédie de Valence con cui Pauline Sales collabora attivamente dal 2002.