Giovedì, 28 Novembre 2013 07:58

Dieci dicembre, ovvero l'oltrerealtà

Scritto da 

saunderscopdi Giusi Alessandra Falco

La scrittura letteraria, talvolta, può generare realtà che s'incastrano tra il mondo come lo vediamo, come lo conosciamo,

di cui abbiamo esperienza, e uno spazio il cui orientamento va al di là della nostra immaginazione, oltre le possibilità che consideravamo certezze. In questo livello intermedio tra il reale e l'irreale nascono le storie di Dieci dicembre, l'ultima raccolta di racconti di George Saunders, pubblicata in italiano da Minimum Fax.
Se, ad una prima lettura, la protagonista della finzione appare la provincia americana, con i suoi luoghi smisurati e i suoi personaggi senza volto, man mano che ci si addentra nelle narrazioni di Saunders, si scopre che la provincia è solo un pretesto per collocare le vite raccontate in uno spazio neutro, in una geografia che non è America ma che è, semplicemente, mondo, vita.
In queste coordinate spazio-temporali si snodano le vicissitudini di uomini e donne colti nelle loro debolezze, nelle loro meschinerie, nella mancanza di autentica attenzione per ogni esistenza diversa dalla propria. Anche i flebili slanci di empatia – il vecchio che salva la vita al bambino, sospendendo, di fatto, i suoi pensieri suicidi – , nascono dal caso e al lettore non è dato di sapere quanto siano autentici, quanto siano determinanti, nello sviluppo delle linee narrative che Saunders tende a lasciare sospese.
La diegesi procede assecondando i ritmi che ogni voce presta alla scrittura di Saunders; il punto di vista, quindi, varia di storia in storia, e si manifesta lentamente, talvolta con poca chiarezza, coinvolgendo il lettore nelle pieghe emotive di una vicenda che si lascia vivere nel tempo stesso in cui viene raccontata. È questa assenza di dati certi a rendere attendibile ogni informazione ricevuta e a trasformare quegli elementi che superano il confine con l'irreale in dettagli possibili di un universo fantascientifico sommesso, quasi famigliare, e, quindi, quasi verosimile.
Con Dieci dicembre, Saunders consegna ai lettori, una volta di più, un testo in cui anche l'impossibile viene integrato e dimostra, così, che, in letteratura, è la scrittura - la capacità di dare finalmente forma nuova ad un pensiero prima inesprimibile - a rendere una storia degna di essere raccontata. Anche se accade in mondi che esistono soltanto tra quelle pagine (ma quelle pagine sono cosa concreta) ed è vissuta da uomini che, nella finzione, sapranno cadere con la precisione di un passo di danza.

George Saunders, Tenth of december, New York, Random house, 2013 - Dieci dicembre, traduzione italiana di Cristiana Mennella, Roma, Minimum Fax, 2013