Sabato, 28 Settembre 2013 12:46

Per la vita

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BBL - foto A. Cioce

di Valeria Gramigna

Su un inedito impasto musicale tra le musiche dei Queen e le note eterne di Mozart, Maurice Béjart pensò a questa creazione come omaggio a Jorge Donn, amato compagno e anima dell'allora Ballet du XXème Siècle, ma anche a Freddy Mercury, entrambi prematuramente scomparsi per aids.

 

 

 

La drammatica motivazione non si traduce in una tragica visione del mondo in forma coreografica, ma in un vivace e colorato balletto-rock che, com'è nelle corde del coreografo marsigliese, si innalza al di sopra della fragilità umana come un esaltante inno alla vita, incarnando la gioia e l'entusiasmo di due artisti scomparsi giovani. Non a caso, Ballet for life recita il sottotitolo asciutto e simbolico di questa singolare e personale mistura di citazioni colte e motivi pop, elegante soffio neoclassico dai palpiti stilistici contemporanei, in costumi griffati Versace.
Diversamente da molte altre opere di Béjart, Le Presbytère è un florilegio di immagini e danza che non alterna, ma fonde gli assoli in una unica meditazione collettiva. Mai greve, l'intero balletto è intinto di lieve ironia. La massa dei danzatori stipati tra le tre pareti di una stanza, il duetto a seno nudo sulle barelle, il trio che si tiene per mano, i provocanti angeli della morte, la sposa in nero ed altri simboli torvi vengono resi da Béjart con una originalità ed una umanità che affascinano.
Al di là del cerimoniale, Béjart affrontava felicemente, attraverso il grande spettacolo e per il grande pubblico, il tema, all'epoca ancora poco trattato, dell'aids. E, sul finire dello show, la fisicità iperrealistica dell'immagine di Jorge Donn, prorompe sulla scena attraverso uno schermo immenso. Con la maschera tragicomica di Nijinskij, clown de dieu, per ricordare un altro dio della danza strappato troppo presto alle scene e, anche allora, dalla malattia. Stretti intorno al ritratto di Donn, i ballerini del Ballet Lausanne, i più giovani dei quali non l'hanno neanche conosciuto, firmano, infine, con un esultante défilé, l'eccezionale, inconsueta messa laica appena celebrata.

BBL, Le Presbytère n'a rien perdu de son charme ni le jardin de son éclat, luglio 2012, Teatro Petruzzelli, Bari
In repertorio al Béjart Ballet Lausanne

Fotografia di A. Cioce

Ultima modifica il Martedì, 01 Ottobre 2013 07:36