samedi, 28 septembre 2013 12:20

La Francia degli scrittori

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france ecrivains

di Salvatore Pepe

Da Luigi XIV, passando per l'epopea napoleonica, fino ai fermenti culturali e artistici della Belle Époque, la Francia aveva assunto uno status di perfezione quasi mitico che travalicava i confini della stessa nazione e investiva l'Europa e il mondo intero. Il mito, però, è fantasia; forzato a scontrarsi con la realtà, ne esce inevitabilmente sconfitto.

Cosa ne è stato, dunque, di questo mito, quando si è trovato costretto a confrontarsi con le atroci disillusioni del secondo dopoguerra? A tale domanda, cerca di fornire una risposta il volume La France des écrivains, éclats d'un mythe (1945-2005), curato da Marie-Odile André, Marc Dambre e Michel P. Schmitt.
Articolato in tre sezioni, intitolate, rispettivamente, Réparations, refondations, Décompositions, fragmentations e Disparitions, déplacements – paradigmatiche di tre diversi approcci che hanno caratterizzato l'orientamento intellettuale nei confronti di un mito andato in frantumi – e coprendo un lasso di tempo che va dal 1945 ai giorni nostri, il volume (che raccoglie 24 articoli) propone una Francia restituita, dopo la sconfitta, agli scrittori; una Francia ritrovatasi sulle loro pagine bianche e analizzata nei suoi punti di forza e nelle sue debolezze. Si passa, così, da un sentimento di rifiuto, proprio del Nouveau Roman, che presenta una Francia non-Francia priva di qualsivoglia caratterizzazione, a quello di accettazione di Pierre Bergounioux che parla di "survivance de ce qui fut et n'est plus"; da un orientamento ibrido di attrazione e repulsione che permea le pagine di Marguerite Duras, a quello che spinge verso un nuovo nazionalismo, riscontrabile nelle opere di Lydie Salvayre.
Proponendo un confronto tra posizionamenti convergenti o contrastanti e concentrandosi su personalità come Roland Barthes, Jean-Paul Sartre, François Mauriac, René Char o Albert Camus, questa raccolta di articoli si avvale di un approccio interdisciplinare che, affrancandosi da una riflessione propriamente e puramente letteraria, sconfina nei territori della politica, della storia e della sociologia, per proporre un ritratto autentico di una nazione che, proprio sotto la penna disincantata degli scrittori, sembra perdere quell'aura mitica di paese delle meraviglie, per ritrovarsi, tra le pagine dei romanzi, fragile come non mai, ma consapevole delle proprie debolezze. In ginocchio, ma con lo sguardo fiero.

Marie-Odile André, Marc Dambre e Michel P. Schmitt (éds), La France des écrivains / Éclats d'un mythe (1945-2005), PSN, Paris 2011.

 

Last modified on samedi, 28 septembre 2013 13:00